2016 – stampa a colori su pellicola, audio, ferro – 200x60x10cm

Piedi senza vita ciondolano da una carcassa squarciata che è simbolo di un corpo la cui identità è stata ferita. Un’esplosione ha lasciato un vuoto indelebile, provocando una mutazione irrimediabile. La fase di metamorfosi forzata, suggerita anche dai rumori ferrosi che si avvertono provenire dal corpo senza vita, è accentuata poi dal processo di ossidazione del metallo, sinonimo di una violenza non annunciata che nella nostra contemporaneità si perpetua senza avvertimento alcuno, sfregiando e devastando vite e culture. Dal Medioriente all’Occidente, terre dove l’uomo è stato profondamente colpito nell’intimo, questo lavoro è il paradigma della paura del diverso e di una morte sociale subita.